Customizzazione del prodotto: cosa significa e cosa sapere
Quando si parla di produzione, la tendenza generale è quella di apportare una netta suddivisione in merito alle logiche produttive che guidano il processo: standardizzazione o customizzazione? Così facendo, però, viene data per scontata una serie di questioni che non possono essere risolte in modo netto. La prima e più importante è: qual è il significato di ‘prodotti customizzati’? O in un’altra formulazione: qual è il livello di personalizzazione che una merce deve raggiungere per poter essere definita “customizzata”?
Abbiamo già affrontato l’argomento, in parte, in un altro nostro articolo intitolato “Produzione su commessa: che cos’è? Cosa sapere”, ma in questa rubrica svilupperemo un focus sul tema specifico e approfondito.
Cosa sono i prodotti customizzati: significato
Quando si parla di produzione, la tendenza generale è quella di apportare una netta suddivisione in merito alle logiche produttive che guidano il processo: standardizzazione o customizzazione? Così facendo, però, viene data per scontata una serie di questioni che non possono essere risolte in modo netto. La prima e più importante è: qual è il significato di ‘prodotti customizzati’? O in un’altra formulazione: qual è il livello di personalizzazione che una merce deve raggiungere per poter essere definita “customizzata”?
Abbiamo già affrontato l’argomento, in parte, in un altro nostro articolo intitolato “Produzione su commessa: che cos’è? Cosa sapere”, ma in questa rubrica svilupperemo un focus sul tema specifico e approfondito.
Tipologie di sistemi di produzione: la classificazione di Wortmann
Nel 1983, il Professor J.C. Wortmann dell’università di Groningen postulò che le produzioni industriali potessero essere classificate in relazione al posizionamento del CODP (Customer Order Decoupling Point, ovvero il punto di disaccoppiamento fra ordine del cliente e produzione). Il CODP identifica il punto della catena di approvvigionamento in cui le attività non sono più guidate da singoli ordini.
Seguendo questa logica, Wortmann arrivò a individuare 5 tipologie di sistemi di produzione:
- Make to stock (MTS)
- Assembled to order (ATO)
- Make to order (MTO)
- Purchased to order (PTO)
- Engineered to order (ETO)
A noi interessa questa classificazione poiché a ogni tipologia di sistema corrisponde un differente grado di customizzazione del prodotto, dove il sistema Make to Stock corrisponde al più basso livello di personalizzazione del prodotto – ovvero la customizzazione è del tutto assente – e il sistema Engineered to Order quello massimo – dove la customizzazione è presente già in fase di progettazione.
La rappresentazione grafica che segue è utile a comprendere meglio la classificazione di Wortmann:
Make to Stock (MTS): la standardizzazione totale
Il sistema Make To Stock è quello della classica produzione in serie, secondo la quale ogni prodotto viene realizzato, appunto, in stock, ovvero in prototipi identici fra loro, che vengono quindi introdotti nella grande distribuzione. Il consumatore acquista beni replicati in copia e la customizzazione del prodotto è del tutto assente.
Assembled to Order (ATO): la customizzazione nell’assemblamento
Con il sistema Assembled to Order entriamo nell’ambito della produzione discontinua e in un modello di produzione ibrido in cui coesistono attività standardizzate e margini di personalizzazione del prodotto finito. In questo caso, i singoli elementi di un bene sono prodotti in serie, ma assemblati in modo customizzato secondo le richieste del cliente o direttamente da quest’ultimo. Un esempio è quello dei fornitori di componenti hardware per computer, che hanno a disposizione tutti gli elementi del prodotto finito, ma li assemblano solo dopo aver ricevuto l’ordine dal cliente. In questo caso l’elemento di personalizzazione è dato dall’assemblaggio.
Purchased to Order (PTO): la customizzazione nel montaggio
Il sistema produttivo Purchased to Order (PTO) offre al committente la possibilità di dotarsi di un bene unico, in quanto realizzato secondo richieste specifiche e non selezionate da un catalogo o da un set di alternative, ma frutto di una propria esigenze o di un proprio desiderio personale. Nel PTO l’azienda, ricevuto l’ordine, acquista e assembla i componenti richiesti dal cliente. Un esempio di PTO è quando l’acquirente di un’automobile richiede una modifica che può riguardare la tappezzeria, l’installazione di un dispositivo elettronico o la verniciatura della carrozzeria. Qui l’elemento di personalizzazione è dato da un processo più complesso, che vede coinvolta anche aziende terze in qualità di fornitori o che vengono direttamente coinvolti nell’implementazione della modifica richiesta.
Engineered to Order (PTO): la customizzazione totale
Chiudiamo con il sistema di produzione che possiamo definire totalmente customizzato: il modello Engineered to Order (PTO), la produzione su commessa a tutti gli effetti. Qui il prodotto viene progettato da zero e realizzato su misura del committente. Ad esempio, possiamo pensare a un’azienda che realizza gestionali per aziende ideando il software partendo da un foglio bianco. Nel modello Engineered to Order la customizzazione del prodotto è dunque assoluta.
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