Produzione su commessa: vantaggi e punti di forza
Il tema della customizzazione del prodotto è molto ricorrente nel nostro blog: abbiamo già spiegato che cos’è la produzione su commessa, poi siamo andati più nello specifico, dedicando un contenuto alla spiegazione su cosa si intenda per “prodotto customizzato”, approfondendo quindi il tema della produzione Engineer to Order.
In questa rubrica, vogliamo invece accendere un focus sui vantaggi della produzione customizzata, approfondendo nello specifico perché e secondo quali modalità le produzioni su commessa riescono a conquistare notevoli vantaggi competitivi sul mercato in termini di specificità del servizio, organizzazione del processo e fidelizzazione del cliente.
La commessa intercetta bisogni specifici
Un primo, indubbio vantaggio della produzione su commessa sta nella sua capacità di intercettare i bisogni specifici del committente. La dinamica di base di questo sistema produttivo si struttura sulla realizzazione di soluzioni personalizzate, prodotte su precise indicazioni del cliente. Il livello di customizzazione del prodotto dipende dalla fase in cui si attua il processo di personalizzazione; esso infatti può essere introdotto fin dallo step della progettazione (Engineer to Order), in quello di Supply Chain (Purchased to order), nella produzione (Make to Order) o in quella di solo assemblaggio (Assembled to order).
In particolare, gli approcci ETO e PTO permettono all’azienda fornitrice di realizzare prodotti totalmente su misura, configurando sistemi produttivi definiti ad hoc e organizzati per accogliere richieste iper specializzate. Alcuni esempi tipici li possiamo trovare nei sistemi industriali di altissima sofisticazione, come quelli della componentistica per i trasporti o per l’Hi Tech.
Lavorare su commessa = offrire qualità avanzata
Come diretta conseguenza di un simile approccio alla produzione, le aziende su commessa possono dunque proporsi sul mercato come realtà in grado di offrire altissima qualità tecnica e organizzativa. Si tratta, infatti, di aziende capaci di strutturarsi attorno a richieste pressoché uniche e che il mercato non è in grado di proporre in pronta consegna. Quasi sempre, nel mondo ETO in particolar modo, le diverse fasi che portano dalla progettazione alla concretizzazione della risorsa finale vede il coinvolgimento costante del cliente, che svolge un ruolo decisionale, valutativo e progettuale.
Produzione custom e fidelizzazione del cliente
È facile comprendere come lo stretto coinvolgimento del cliente nell’ideazione e realizzazione del prodotto faccia sì che la collaborazione fra azienda su commessa e committente sia estremamente solido. Per il richiedente del prodotto risulta infatti estremamente complicato rimuovere l’incarico affidato all’azienda, poiché ciò si tradurrebbe nella necessità di riconfigurare da zero il lavoro di pianificazione delle attività produttive, che avrebbe come effetti negativi quelli di ritardare i tempi di consegna del prodotto e di dilatare i costi di produzione. Ciò significa che il rapporto tra cliente e produttore su commessa è caratterizzato da una altissima fidelizzazione.
Programmazione certa
L’organizzazione del sistema su commessa funziona in maniera completamente differente da quella in serie: nel secondo caso, infatti, l’azienda anticipa la domanda, ovvero stabilisce la quantità di merce da produrre sulla base di previsioni di vendita che, in quanto tali, sono soggette al cambiamento e, soprattutto, all’incertezza. Ciò vuol dire che l’azienda che opera nella grande distribuzione si espone facilmente al rischio della volatilità del mercato, trovandosi a gestire il problema della scarsità di prodotti o, viceversa, della sovrapproduzione.
Con la produzione su commessa, invece, l’azienda conosce in anticipo la quantità di merce che deve essere prodotta e avvia la produzione solo dopo aver ricevuto l’ordine da parte del cliente. In questo modo, essa può programmare in anticipo e in modo certo quantità e tempistiche.
Stop alle scorte di magazzino
Come diretto effetto di una programmazione definita in anticipo, l’azienda non produce scorte di magazzino. In questo modo, è possibile evitare i costi relativi al trasporto e all’immagazzinamento dei prodotti in eccesso, oltre al dispendio delle risorse necessarie a gestire tali attività (macchinari, dipendenti, spazi). Non solo, la programmazione della produzione permette anche di abbassare il capitale netto circolante dell’azienda, ovvero la differenza fra i crediti e le passività di stato patrimoniale aziendali, evitando così l’esposizione finanziaria legata ai costi di magazzino.
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